Sentenza Cassazione, dichiarazione fraudolenta, differenze tra dichiarazione infedele e…

La Sentenza numero 38872/2022 si è pronunciata sulla differenza tra gli elementi costitutivi che connotano  il reato tributario punito dall’art.3 d.lgs. n.74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici), rispetto a quelli che devono ricorrere per integrare la diversa fattispecie prevista dall’art. 2 d.lgs. n.74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti).

Secondo l’insegnamento del Collegio del diritto ciò che accumuna le due fattispecie di reato è l’avvenuta presentazione di una dichiarazione infedele, cui si aggiungono in chiave specializzante, per l’art.2 d.lgs. n. 74/2000, l’utilizzazione di fatture e documenti analoghi relativi a operazioni inesistenti e, dall’altro, per l’art.3 d.lgs. n.74/2000, una falsa rappresentazione nelle scritture contabili obbligatorie congiunta con l’utilizzo dimezzi fraudolenti idonei a ostacolare l’accertamento, nonché la previsione di una soglia minima di punibilità il cui superamento deve essere dimostrato in giudizio al pari degli altri elementi.

Nel caso di specie, la Suprema Corte, ha annullato con rinvio la sentenza impugnata con la quale non erano state adeguatamente esplicitate le ragioni per le quali si poteva ritenere consumato il reato di dichiarazione infedele in luogo di quello originariamente contestato di frode fiscale.